16Ago
2014
0

Linea Diretta Giugno 2010

Il Locale del Mese: Robevecie ritorno al passato, con gusto…

TRADIZIONE E INNOVAZIONE CONVIVONO FELICEMENTE IN QUESTA OSTERIA CON CUCINA DI ROMANO D’EZZELINO (VI). E, DOPO AVER GUSTATO I PIATTI DELLA TRADIZIONE VENETA, È D’OBBLIGO UNA VISITA AI “TESORI” DELL’EMPORlO.

Osteria, locanda ed emporio. Tre “luoghi della memoria” che rivivono magicamente in questo locale a Romano d’Ezzelino, località Fellette, alle porte di Bassano del Grappa (Vi).

 L’aria che si respira è infatti quella dell’osteria di una volta, oggi quasi una rarità. Un ambiente avvolgente e vissuto, che ti accoglie come il fresco di una cantina in estate e ti riscalda, con il piacevole calore dei camini e delle vecchie stufe, nelle rigide giornate invernali.

Al centro, il grande banco, e tutto intorno i tavoli di legno segnati dal tempo, le sedie impagliate. Alle pareti, fotografie, oggetti, ricordi. Tanti. Preludio del tesoro nascoto  nell’emporio, uno spazio a sé, cui si accede dal locale, nato quasi per  caso dalla passione del titolare, Claudio Oriella, e oggi meta di collezionisti  rovenienti da tutta Italia. Non poteva che chiamarsi Robevecie, allora, questa trattoria-osteria, o meglio ”cicheteria-vineria-osteria con cucina” come ama definirla Claudio, e dedicata, fin dal nome, alle tante testimonianze del passato che qui ritroviamo in ogni angolo. Orologi, terrecotte, libri, quadri, fotografie, ma anche bilance e affettatrici d’epoca, rosse e lucenti, ancora perfettamente funzionanti. E poi pentole e piccoli attrezzi della tradizione contadina che fanno tutt’uno con le mensole e le antiche credenze, risorgendo a nuova vita.

Completa il quadro la locanda Le Fate Corbezzole, a un centinaio di metri da qui. Una suggestiva casa colonica ristrutturata con sapienza e senza tradirne il carattere, da cui sono state ricavate tre camere dotate di ogni comfort, per offrire agli ospiti anche la possibilità di pernottare, a prezzi contenuti.

Dell’antica osteria, Robevecie ha conservato egregiamente arredi, oggetti e atmosfere. Ma non lasciamoci ingannare dalle apparenze. La sua formula è infatti più che mai attuale. A partire dall’idea di abbinare alla cucina anche la possibilità di fare shopping. Uno shopping speciale, tra mercanzie pazientemente accumulate nel tempo. Per finire con la proposta bed & breakfast che, ripescata dal passato, è tornata in auge alla grande. Purchè presentata con i dovuti ingredienti. Ambiente confortevole, mobili in stile tappeti antichi e tecnologie hi-tech: colIegamento wifi, tv satellitare, vasca idromassaggio.

VECCHIO E NUOVO SI INCONTRANO

Insomma, un perfetto mix tra vecchio e nuovo che traspare anche in cucina, regno incontrastato di Claudio, entusiasta cultore dei gioielli del territorio. Se volete sapere tutto sul baccalà o sui mille modi per abbinare come si deve la polenta, è la persona giusta. Vi incanterà con i suoi racconti sul cibo e i tanti aneddoti. Come quel giorno in cui il maestro Marchesi si complimentò con lui per la veracità della sua soprèssa o quando Carlin Petrini…

Del resto, Slow Food da anni annovera il Robevecie tra le migliori Osterie d’Italia, ma anche il Gambero, la guida al piacere e al divertimento di Roberto Picinelli, quella ai locali veneti Magnar Ben…

Vecchio e nuovo, dicevamo. Eh sì, perchè accanto ai piatti della più schietta tradizione locale, che la storia ha consegnato intatti ai posteri, e di cui il titolare è da sempre convinto sostenitore, trovano spazio ricette creative e vegetariane, proposte sfiziose per uno spuntino ricercato, assaggi gustosi da abbinare a un buon calice di prosecco. Spunciotti della casa, gamberetti in salsa rosa su letto di radicchio, soprèssa nostrana con cipolle rosse, grigliata di verdure con tomino d’alpeggio…

E, considerando che stiamo parlando di un’osteria, non poteva mancare un occhio di riguardo alla cantina.

Oltre alle migliori etichette delle celebri bollicine di Valdobbiadene, attentamente selezionate da Claudio, al centro dell’offerta, un’accurata rappresentanza di rossi, Cabernet Franc Doc, Montepulciano, Marzemino… E, tra i bianchi, Chardonnay, Vespaiolo di Breganze, Bianco di Conegliano. Tutti disponibili anche al calice. A prezzi più che onesti.

Claudio, coadiuvato dal figlio Paolo, responsabile di sala e animatore nato, non perde occasione  per dare il suo contributo anche alla diffusione e alla valorizzazione del patrimonio enogastronomico della sua terra. ll suo è stato tra i primi locali, per esempio, ad aderire all’iniziativa promossa dal Comune “Tempo de sparasi e ovi”, protagonisti i celebri asparagi bianchi di Bassano.

Anche quest’anno è stata un successone (proseguirà fino a metà mese), con la proposta di un menù a prezzo fisso completamente a base di questa ricercata specialità. Qualche esempio? Gnocchetti ripieni agli asparagi, ravioli in salsa delicata, asparagi alla bassanese, alla parmigiana, alla bismark, in guazzetto con bruscandoli…

RIFLETTORI SUL TERRITORIO

E non sono casi sporadici. Preticamente tutto l’anno è costellato di eventi conviviali, sempre accolti con simpatia dagli ospiti. Come quello dello scorso aprile, in onore del binomio “Polenta & la frittura”. Un menù completo a base di pesce fresco, con tanto di antipasti, a soli 15 euro.

È cominciata poi a maggio e proseguirà fino alla fine di questo mese la festa dedicata alla ciliegia di Marostica lgp, altro fiore all’occhiello della provincia. Per l’occasione, il Robevecie propone le piccatine alla marosticana e un’insuperabile crostata. E non poteva certo mancare il menù degustazione interamente dedicato a sua maestà il Baccalà. Da assaporare mantecato, come ingrediente delle tagliatelle norvegesi o dei ravioli ripieni, e, naturalmente, alla vicentina. ll tutto a 25 euro, bevande escluse.

Non solo. Claudio ha dato il suo contributo al decollo di un’altra importanza iniziativa “Al ristorante con la famiglia” lanciata dalla Fipe della provincia di Vicenza, per dare una mano ai consumatori in questi tempi di crisi. I ristoranti che vi aderivano, e il Robevecie ha risposto puntualmente all’appello, offrivano ai bambini fino a 10 anni, seduti l tavolo con mamma e papà, primo e secondo gratis, per tutta la durata della promozione (dal primo marzo a fine maggio 2010). Un modo anche per stare sempre al passo con i tempi. Perchè, se c’è una cosa che proprio Claudio non sopporta, è l’immobilità. «Mi sono sempre dato da fare, non mi sono mai fermato – conferma – . Perchè il nostro lavoo è soddisfare le aspettative dei clienti. E i clienti cambiano. Ci sono nuovi stimoli, nuove mode… Oggi si va alla ricerca del piatto genuino, del prodotto tipico, ma da soli questi ingredienti non bastano più. Si cerca anche un degno “contorno”, fatto di accoglienza particolare, di festa, di novità…ll mercatino, per esempio, è nato da una semplice considerazione. Mi è sempre piaciuto collezionare “robe vecie”. Nello stesso tempo, adoro stare dietro ai fornelli. E allora, perché non unire queste due passioni? Per i clienti, poi, è un piacere e un diversivo concludere il pranzo con un giretto tra le curiosità dell’emporio, fare piccoli acquisti, scoprire oggetti introvabili. E per me è una continua soddisfazione».

LA PASSIONE PRIMA Dl TUTTO

Nasce dallo stesso entusiasmo anche la locanda Le Fate Corbezzole, un bed & breakfast altrettanto originale, inserito in un contesto ricettivo particolarmente accogliente. Molti i turisti, specialmente stranieri, che vi fanno sosta per il nostro lavoro è soddisfare le poi visitare Bassano, aspettative dei clienti. E i clienti Vicenza, Padova e le altre cambiano. Ci sono nuovi stimoli, località della zona, ricchissime di bellezze paesaggistiche e artistiche.  Anche qui, Claudio ci ha messo del suo, intervenendo sui lavori, progettando in prima persona la ristrutturazione nei minimi dettagli.

Insomma, una miriade di interessi (ha organizzato anche dei raduni di Ferrari, ed è un apprezzato collezionista di bilance e affettatrici Berkel) e una passione innata per le cose fatte bene.

Prima di quest’ultima avventura, decollata sei anni fa, Claudio affina l’arte dei fornelli e dell’ospitalità in alcuni tra i più rinomati ristoranti della regione. Mette poi a frutto tanta esperienza, collaborando, come consulente, allo start up di nuovi locali.

Infine, l’apertura del Robevecie, in cui Claudio e Paolo danno ogni giorno sfogo a tutta la loro creatività.

E così, ingredienti di prima scelta, servizio attento ed efficiente e, non ultimo la capacità di ascoltare e di rinnovarsi continuamente, nel rispetto delle tradizioni e della buona tavola, hanno dato vita a un ristorante singolare, dove il cliente è davvero al centro dell’attenzione.